Talvolta è quasi miracoloso trovare condizioni di tempo e di mare favorevoli per un’escursione, se hai pochi giorni a disposizione durante la tua vacanza.
Abbiamo tergiversato vari giorni della settimana per capire quando inserire la gita alle grotte di Capraia al tramonto.Maurizio, il capitano, lo vedevo titubante e pensieroso quando volevamo prenotarci per l’uscita in mare. Una titubanza che non comprendevo, in quanto davo per scontato che d’estate, un giorno o l’altro della settimana, saremmo riusciti finalmente a partire. Ho quindi dovuto mostrare chiaramente la mia determinazione, e chiedergli di tenerci un posto anche nei giorni successivi, qualora il tempo avesse impossibilitato l’uscita nella data fissata.
Insomma, me la sono cercata a fatica questa gita, sfidando il tempo ballerino, diventato terso e apparentemente perfetto, ma ancora piuttosto ventoso e con il mare anche un po’ mosso.
Ho fatto tanto mare nella mia vita, nella mia infanzia a Palinuro, in cui ho avuto la fortuna di essere portata a vedere le grandi grotte della costa del Cilento. Grotte viste per lo più di mattina, quando il sole era alto e i fondali erano turchesi e trasparenti.
Ma tu Capraia, qui mi hai regalato qualcosa di sconosciuto. Siamo partiti alle sette precise di una sera di inizio agosto per vederti al tramonto, e abbiamo percorso la costa orientale fino alla punta della Teglia con mare piatto e increspato, poi abbiamo girato la punta per percorrere il tratto nord occidentale che guarda la Corsica. Mare aperto, leggermente mosso, visuale quasi perfetta con poca foschia. Che incanto il mare a quest’ora. Diventa di un blu profondo, scuro e quasi impenetrabile. L’azione del sole è radente per cui non illumina le tue profondità riverberando sfumature nel blu; a pelo d’acqua si riflette il colore della tua costa che appare come incendiata. A filo d’onda si vedono scaglie, come di oro colato in superficie. Le pareti tufacee sono giallo oro, talvolta rosse fuoco, tinte dal sole basso del tramonto. In questa manciata di minuti di fuoco ci incanti e non so se guardare le pietre bruciare o se girarmi verso l’orizzonte mentre il sole, lento, si cala nel mare.
Ed è in questi pochi minuti, che siamo entrati nei tuoi piccoli antri, che è quasi troppo generoso chiamare grotte. Le pareti pian piano si colorano di un rosso sangue intenso, sembrano carne viva, membra ferite, di cui l’abile marinaio svela la breccia fino al cuore ancora caldo di quest’isola nata dal fuoco. Questo è un viaggio di sangue, di passione, di chi sa amare e cercare lo spettacolo che la natura regala ai più audaci e curiosi, agli attenti amanti, capaci di attese per quei brevi ed unici minuti.
Foto di Alessandra Scisciot© |
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