INCARNARE
Ho preso carne su questo pianeta e ossa, tendini, viscere e sangue, ma non ero pronta per essere figlia; non ero pronta per la famiglia e i suoi reticoli di vene, gratitudine ed appartenenza.
Non sapevo dire grazie per un corpo che sente, gode, si stanca e soffre e per una moltitudine di precetti da seguire, di abitudini da scardinare, di padre nostro da mormorare, di madre cosmica da ricercare come oggetto smarrito in ogni ramo, vagina umida e crepa asciutta del terreno.
Ero pronta per canti salvifici salmodiati dagli Angeli, per crogiolarmi nella rotondità del pino, per annusare il muschio come fosse traccia del Nord, odore della mia misteriosa casa di radici.
Ero pronta per il vento, per l'acqua di ogni temperatura, ma non per marcare a fuoco la progenie futura con un'appartenenza che non sarà mai matura.
Francesca Piana
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