martedì 22 ottobre 2019

La magia della affabulazione (di Andrea Pagani)


Leggere Nero d’inferno (ultimo romanzo di Matteo Cavezzali, Mondadori, 2019) è un po’ come assistere ad un film dei fratelli Cohen.
Sei catturato in un’atmosfera di potente affabulazione, magnetica, irresistibile, dentro un racconto che ti incastra e ti coinvolge, nel senso letterale della parola, cioè ti interpella, parla proprio a te, lettore, ti rende complice, come nelle più antiche narrazioni orali, davanti ad un camino crepitante.
E allo stesso tempo, accanto alla più antica tradizione narrativa, cioè quella della oralità, ti trovi alle prese con un romanzo di straordinaria modernità.
Senza dubbio, il segreto di tale seduzione narrativa, proprio come certi film dei Cohen, consiste nel gioco corale che l’autore riesce a realizzare, nell’umanità dei personaggi che riesce a presentarci, nella molteplicità dei piani di scrittura che ci vengono offerti.
Si parte, in effetti, da un plot di grande forza evocativa, per poi diramare una ricca biforcazione di punti di vista.
Siamo immersi nella storia vera di Mario Buda (altrimenti noto come Mike Boda), nato il 13 ottobre 1884 a Savignano sul Rubicone, sbarcato in America, a Ellis Island, nel 1907 con il sogno di aprire un negozio di scarpe (da cui il titolo del libro, che cercheremo di spiegare nei suoi sottili aspetti simbolici), ma ben presto alle prese con la cruda realtà della civiltà capitalista, che lo porta di giorno a scontrarsi col duro impietoso lavoro di fabbrica e di notte a commerciare illegalmente whiskey nella New York del proibizionismo, finché si avvicina alle idee del socialismo, conosce l’anarchico Luigi Galleani, si ribella all’inferno e alle ingiustizie subite dagli operai, e arriva a compiere il gesto per cui è passato alla storia, l’atto di terrorismo più tremendo che fino ad allora gli Stati Uniti avessero subito: il 16 settembre 1920 Mike Boda lascia un carretto all’incrocio tra Wall Strett e Broad Street, stipato di dinamite e pezzi di metallo attaccati a un timer.
L’esplosione, mentre la strada è gremita di gente, provoca 38 morti e 143 feriti.
Ebbene, su questo primo livello di ricostruzione storica, che Cavezzali conduce con sapiente maestria, riportando i resoconti dei giornalisti e degli avvocati che si occuparono del caso, e le voci dei testimoni, s’impianta una ridda di personaggi e di voci corali, che incrociarono il protagonista e che sono tratteggiati con la grazia e la sensibile profondità del narratore di stazza (difficile restare indifferenti, tanto per fare qualche esempio, alla “verità” della madre, che «non riconosce più il proprio figlio»; o alla figura di Matilde, con la quale il protagonista intreccia una struggente storia d’amore, fatta di poetici codici privati, e fatalmente destinata al fallimento; oppure agli intermezzi sugli italiani, così come erano “salutati” in America, «di piccola statura, di pelle scura, puzzolenti, dediti al furto e violenti»; oppure ancora ai personaggi di rilievo storico, che permettono all’autore di disegnare un affresco efficace e plastico dell’America degli inizi secolo, da Nicola Sacco a Bartolomeo Vanzetti e Luigi Galleani).
Si delinea così il ritratto di un personaggio nel suo spessore umano e nel suo dramma personale, tutt’altro che banale e stereotipato, bensì assai complesso, colto da sensi di colpa, roso dalla rabbia e dalla sete di vendetta, dove il “nero d’inferno”, diventa allo stesso tempo simbolo fiducioso del colore delle scarpe preferite, il modello che vorrebbe produrre, ma anche simbolo negativo per contrasto col verde delle ville dei ricchi, verso cui Buda nutre la sua animosa ostilità.
Ma l’operazione letteraria di Cavezzali si spinge oltre.
Innesca un incantevole meccanismo meta narrativo, che appunto ci riporta all’immaginario dei Cohen, poiché al di sopra di questo duplice livello strutturale (la cronaca dei fatti e le “verità” dei personaggi) se ne modella un terzo, evidenziato in corsivo: si tratta di un io narrante (con ogni probabilità l’autore stesso), che sta conducendo la ricerca storico-archivistica su Buda, da Savignano fino agli Stati Uniti, rivolgendosi al personaggio, quasi pirandellianamente, con un domestico “tu”, intrecciando anche episodi personali di lavoro e d’amore con Martina, e quindi mettendo in mezzo, in qualche modo, anche il lettore, invitandolo a prendere parte allo snodarsi degli avvenimenti.
Tale strategia letteraria permette, fra l’altro, alla Borges, di aprire squarci meditativi, magistrali momenti di riflessioni intimistiche, esistenziali, liriche, attorno ai temi universali dell’identità («che ci faccio qui?»), della forza delle parole, dell’amore e della morte.
Di certo, un impianto compositivo di tale complessità, e al contempo di tale spontanea semplicità, comporta apprendistato, mestiere, formazione, ma anche un talento naturale, imperioso, onesto: tale è la forza affabulatoria di un libro che, prima ancora di essere spunto di riflessione, è avvincente intrattenimento.

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Note

Il romanzo verrà presentato alla Biblioteca Comunale di Imola, martedì 19 novembre alle ore 20.30, nell’ambito della rassegna “Le forme del narrare” a cura della associazione “Ippogrifo. Vivere la scrittura”. Assieme all’autore ne parlerà Andrea Pagani.

Matteo Cavezzali è nato e vive a Ravenna. Il suo primo romanzo, Icarus. Ascesa e discesa di Raul Gardini (miminum fax, 2018) ha vinto vari premi letterari, fra cui Premio Volponi opera prima, premio Stefano Tassinari, premio Comisso. Ha scritto testi per il teatro e collabora con giornali e riviste. Ha fondato e dirige il festival letterario ScrittuRa a Ravenna.

Andrea Pagani, è docente di Letteratura, collaboratore di Zanichelli, presidente dell’associazione culturale “Ippogrifo. Vivere la scrittura”. È autore di sette romanzi, e tiene laboratori di scrittura creativa. Ha pubblicato una ventina di saggi sul Cinque-Seicento e sul Novecento. Il suo saggio su Joyce Il cammino di Bloom. Sentieri simbolici nella Dublino di Joyce (Pàtron editore, 2019), postfazione di Renzo Crivelli, è stato presentato durante le celebrazioni del Bloomsday a Trieste, 2019. Sito ufficiale: www.andreapagani.com





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